mercoledì 20 gennaio 2016

L’arte: una risorsa economica da valorizzare per il nostro bel Paese.

In un articolo di Stefano Carrer su il “Il Sole 24 Ore” si parla di un’importante mostra su Botticelli a Tokyo, il cui curatore, Alessandro Cecchi, dichiara che la mostra da sola vale un viaggio in Giappone. Questo accade perché è composta da un’ampia quantità di opere prestate da istituzioni italiane e internazionali.
Benissimo: ben vengano le relazioni tra Italia e Giappone. Ma una domanda sorge spontanea.
Il turismo è una delle attività economiche più rilevanti in Italia, i visitatori vengono attratti anche dai tesori artistici e paesaggistici che il nostro Paese custodisce. Perché una mostra a livello internazionale su un pittore italiano è all’estero? Perché in Italia, culla di importanti maestri di rilievo mondiale, questi eventi se vengono fatti spesso non sono così ben valorizzati e di questo tenore?
Sarebbe veramente importante per il nostro Paese che qualche magnate italiano si facesse paladino di mostre di questo genere a tutto vantaggio della sua attività e di un indotto che potrebbe essere un efficace motore per far ripartire veramente la nostra economia.
Perché non creare dei distretti artistici e/o delle reti di imprese che si fanno promotrici delle risorse artistiche italiane?
Intanto nell’articolo in questione si sottolinea che in contemporanea alla mostra di Botticelli, sempre a Tokio, si è aperta un’altra esposizione su Leonardo Da Vinci.

Un tempo i giapponesi ci copiavano, forse è giunta l’ora che ci rendano il favore e che prendiamo spunto dalle loro idee per valorizzare ciò che è nostro da sempre: l’arte, il gusto per il bello e la creatività.