giovedì 3 marzo 2016

I bisogni


Il bisogno in economia è uno stato di necessità che l'individuo sente e cerca di soddisfare tramite i beni (o i servizi) per sentirsi appagato.
Caratteristiche:
1) soggettivi: sono avvertiti in modo differente da individui diversi. Il mio bisogno di aver cura del mio corpo e quindi di andare dall'estetista, per esempio, è diverso da quello di un uomo che per cultura non necessita, in generale, di depilarsi;
2) variabili: dipendono appunto dalla situazione culturale e dalla società in cui si vive. Il progresso tecnologico porta l'umanità, paradossalmente, ad avere un numero sempre più elevato di bisogni, basti pensare, per esempio, alla nascita del cellulare e a tutte le sue evoluzioni;
3) illimitati: con l'evoluzione della società i bisogni sono sempre più numerosi e di tipo differente come, per esempio il bisogno di andare in vacanza nelle società più primitive non esisteva;
4) saziabili: si attenuano mano a mano che li soddisfacciamo. Per esempio relativamente alla fame, a pranzo dopo l'antipasto ho ancora il bisogno di nutrirmi, ma ho iniziato a sentirmi meno affamato;
5) risorgono: questo lo avevamo visto anche nel precedente articolo. I bisogni una volta soddisfatti, si ripresentano, come per esempio la fame: pranzo, ma al più tardi per l'ora di cena si ha, in genere, nuovamente fame.


mercoledì 2 marzo 2016

Economia


L'economia si occupa di organizzare al meglio le risorse che sono scarse in quanto limitate, al fine di massimizzare la soddisfazione dei bisogni umani che invece sono risorgenti perchè dopo un po' che li abbiamo soddisfatti emergono nuovamente e per questo motivo abbiamo la necessità di ottimizzare l'uso delle risorse che sono finite in quantità, per soddisfare qualcosa di infinito: i nostri bisogni.
La scarsità ci porta a fare tre riflessioni principali.
1) Cosa produrre: se realizziamo in eccesso un bene utilizzando risorse scarse, queste non saranno più disponibili per la produzioni di qualcos'altro;
2) Come produrre: ci sono tanti modi differenti per ottenere uno stesso bene. Possiamo essere più o meno attenti all'ambiente, al rispetto dei diritti umani, alla produttività, ... già questa riflessione apre scenari immensi e fortemente dibattuti in questo periodo;
3) Chi ottiene cosa: in economia si dice che ogni fattore produttivo bisogna sia remunerato affinchè si abbia equilibrio. Ma non solo: c'è da chiedersi a chi vanno i beni prodotti. A chi ha più soldi e può presentarsi nel mercato accedendo a qualsiasi prezzo? In alcuni casi un numero ristretto di individui riceve un quantitativo elevato di beni ... e anche questo apre un altro scenario importante...

domenica 28 febbraio 2016

Motivazione


La motivazione si compone di due caratteristiche:
- il "dolore", da cui ci vogliamo allontanare;
- il "piacere", a cui si associa una reazione positiva.

Quindi la "motivazione" nasce dall'interazione temporale successiva di queste due componenti, perchè prima provo il "dolore" per un qualcosa. Per esempio, mi vergogno perchè non sono capace di esprimermi come vorrei quando parlo e per evitare questo "dolore" metto in atto un comportamento di allontanamento da ciò, per esempio mi impegno a leggere almeno un libro al mese in modo da rendere il mio vocabolario più forbito. Dopo un po' di mesi accadrà che saprò esprimermi meglio quando parlo con le persone e ciò migliorerà le mie relazioni,  ecco che sgorga il "piacere" che alimenta positivamente la motivazione stessa.



sabato 27 febbraio 2016

Perchè bisogna studiare?

La scuola è un mezzo, non un fine.
Lo studio può rispondere ai bisogni futuri dell'alunno, ma è importante riuscire ad essere consapevoli dei collegamenti fra ciò che si impara nel presente e i risultati che questa attività permette di ottenere in futuro. Studiare è come un ponte per riuscire ad essere la persona che vogliamo diventare domani. Se oggi scegliamo di apprendere, stiamo creando il giusto collegamento con il futuro. 
Allora hai iniziato a chiederti chi vorresti essere fra qualche anno oppure anche che cosa ti piacerebbe fare? Ho usato il verbo "piacere" non a caso ragazzi, pensate bene ad un lavoro che gradireste e non a ciò che gli altri vorrebbero voi foste oppure ad un'attività che non vi piace, ma che, secondo voi in questo momento potrebbe rendervi ricchi. Perchè non c'è cosa che sappiamo meglio fare che quello che ci piace e se siamo bravi in qualsiasi campo, questo sarà certamente remunerativo. Quindi non mettete limiti ai vostri sogni!

venerdì 26 febbraio 2016

Economia & Co.: Motivazione e metodo di studio

Economia & Co.: Motivazione e metodo di studio: Studiare con semplicità e soddisfazione è possibile, basta trovare il proprio metodo di studio che è strettamente personale e quindi i mod...

mercoledì 20 gennaio 2016

L’arte: una risorsa economica da valorizzare per il nostro bel Paese.

In un articolo di Stefano Carrer su il “Il Sole 24 Ore” si parla di un’importante mostra su Botticelli a Tokyo, il cui curatore, Alessandro Cecchi, dichiara che la mostra da sola vale un viaggio in Giappone. Questo accade perché è composta da un’ampia quantità di opere prestate da istituzioni italiane e internazionali.
Benissimo: ben vengano le relazioni tra Italia e Giappone. Ma una domanda sorge spontanea.
Il turismo è una delle attività economiche più rilevanti in Italia, i visitatori vengono attratti anche dai tesori artistici e paesaggistici che il nostro Paese custodisce. Perché una mostra a livello internazionale su un pittore italiano è all’estero? Perché in Italia, culla di importanti maestri di rilievo mondiale, questi eventi se vengono fatti spesso non sono così ben valorizzati e di questo tenore?
Sarebbe veramente importante per il nostro Paese che qualche magnate italiano si facesse paladino di mostre di questo genere a tutto vantaggio della sua attività e di un indotto che potrebbe essere un efficace motore per far ripartire veramente la nostra economia.
Perché non creare dei distretti artistici e/o delle reti di imprese che si fanno promotrici delle risorse artistiche italiane?
Intanto nell’articolo in questione si sottolinea che in contemporanea alla mostra di Botticelli, sempre a Tokio, si è aperta un’altra esposizione su Leonardo Da Vinci.

Un tempo i giapponesi ci copiavano, forse è giunta l’ora che ci rendano il favore e che prendiamo spunto dalle loro idee per valorizzare ciò che è nostro da sempre: l’arte, il gusto per il bello e la creatività.